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Una ricerca protrattasi per quasi venti anni, è immancabilmente destinata a sviluppare un numero talmente ampio di creditori da mettere in serio imbarazzo la memoria del contraente e da produrre un punto di arrivo difficilmente focalizzabile all'inizio del progetto quando il livello della gestione e del trattamento dei dati digitalizzati risultava assai distante dai limiti attuali. Un po' di storia si rende allora necessaria ....
Questo prototipo si basa su una ricerca dell'iconografia storico territoriale di quella che oggi (ma non allora) è la Provincia di Prato. Essa venne commissionata al sottoscritto, nell'anno 1987, da Sandro Pasquini, direttore del locale Museo Civico (la cui lungimiranza, a contraddire quanto affermato sopra, non esitava a prospettare un prodotto finale dalle caratteristiche non del tutto dissimili a quello che stiamo presentando).
In circa 6 anni visitai il maggior numero possibile di archivi pubblici e privati, depositari dei materiali iconografici in questione. E' in questa fase che ho contratto il numero maggiore di creditori: ai responsabili e al personale dei diversi archivi va dunque il mio primo sincero ringraziamento. Dopo aver individuato le geo-carte, procedevo alla loro descrizione strutturale su un modello di scheda cartacea che è rimasto pressochè inalterato fino ai nostri giorni. Contemporaneamente, venne avviata la fotoriproduzione degli originali in formato Diacolor 6x7 curata, con la mia assistenza in loco, da Franco Francesconi, allora fotografo dell'Archivio Fotografico Toscano. Il lavoro di Franco Francesconi è stato quindi proseguito, a partire dal 1999, da Paolo Tosi.
La scarsità dei fondi favorì il protrarsi di una ricerca necessariamente lunga, mentre le difficoltà incontrate in uno dei più consistenti depositi di Prato e di tutta la Toscana (per quanto concerne l'oggetto della nostra indagine), interruppe l'opera di riproduzione. In questa situazione di stallo, oggi risolta, decidemmo giocoforza di interrompere la ricerca. Tuttavia gli sviluppi informatici ci permisero di continuare il lavoro con il trasferimento delle schede su formato Isis (rifacendoci all'esperienza già sviluppata da Pino Cuscito e Stefano Bertocci dell' Archivio Storico del Comune di Firenze) e con la scansione digitale delle Diacolor. Con la restituzione informatica di tutte le schede e a metà del lavoro di digitalizzazione delle oltre duemila immagini catalogate, il progetto subì una nuova interruzione.
Le mie ricerche nel frattempo continuavano su altri versanti e per altre committenze, alcune delle quali ancora una volta legate alla storia e alle trasformazioni del territorio e del paesaggio pratese. Nel 1995 assieme a Fiorenza Pelagatti conducemmo una ricerca commissionataci da Francesco Gravina e, per lui, dalla Regione Toscana Dipartimento Istruzione e Cultura che mirava alla ricostruzione della toponomastica e dei limiti amministrativo-fiscali delle antiche circoscrizioni (ville e popoli) del territorio pratese.
La ricerca si concluse nel 1997. Fu allora che pensai alla possibilità di associare immagini cartografico-storiche, schede cartografiche e dati toponomastici georeferenziati. Venne anche individuato un referente informatico, ma ancora una volta, il lavoro si interruppe.
Questa idea è stata allora sottoposta a Gabriella Martinelli, dirigente del Sistema Informativo del Comune di Prato che, comprese le potenzialità del piano, oltre a suggerire preziosi aggiustamenti, ha dato nuova vitalità ad un progetto che rischiava di spengersi. Le difficoltà oggettive insorte a livello informatico associate all'assoluta novità di un simile progetto, hanno prolungato il lavoro di elaborazione informatica inizialmente condotto da Francesco Pacini e Luigi Bonafede (programmatori dello stesso Sistema Informativo) e poi proseguito e condotto a termine dal solo Luigi Bonafede. Devo comunque aggiungere che l'intera struttura del Centro Elaborazione Dati ha risposto con professionalità (ed invidiabile pazienza!) alle bizzarre richieste e alla prolungata ed ingombrante presenza del sottoscritto.
A dire il vero, alla dilatazione dei tempi, ha contribuito anche la difficoltà di trasporre e georeferenziare il patrimonio geo-storico-iconografico (disegnato alle scale più disparate) su una carta di base 1:5000 a noi coeva. In questa fase preziosi contributi sono giunti dall'architetto Gabriele Piccardi che, negli ultimi due anni, si è associato nella conduzione del lavoro per lo sviluppo dei nuovi CD ROM e da Valentina Ugolini che ha lavorato al trasferimento in ambiente GIS dei dati georiferiti.
Nel gennaio 2002 si è infine associato Robin Poppelsdorff che ha sviluppato la versione inglese degli help che corredano l'ultimo aggiornamento de I segni del Territorio in versione CD-Rom.
Le diverse applicazioni del prototipo sono state, in tempi diversi, presentate a Paolo Maria Vannucchi, (dirigente del Settore di Urbanistica del Comune di Prato), a Filippo Foti (dirigente del Settore Cultura e Sport del Comune di Prato) a Piero Spagna (dirigente del Servizio Cartografico della Regione Toscana) e a Donata Meneghello del medesimo settore che non hanno esitato a suggerire nuovi livelli di approfondimento.
Devo ancora ricordare Leonardo Rombai che ha come tenuto a battesimo questa ricerca, e non ha mancato di sostenere i miei sforzi: dalla presentazione del piano di catalogazione iconografica in occasione del convegno dei Cartografi Storici Italiani presso l' Archivio di Stato di Firenze (a. 1991), alla più recente introduzione del prototipo in esame al Seminario Fonti storiche e pianificazione territoriale (Gruppo Coordinamento Tosco Ligure del progetto di ricerca europeo "Imago Europae"), tenutosi a Comeana nel marzo 1999.
Dopo la presentazione tenutasi a Prato nel dicembre 1999, pure in assenza di una reale veicolazione del prototipo, il primo CD ROM è stato riproposto negli anni 2000-2001 alla scuola di perfezionamento della Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, al Dipartimento di Geografia della Facoltà di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Firenze, al Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università degli Studi di Bologna, alla Scuola di Specializzazione del Dipartimento di Geografia dell'Università degli Studi di Siena, al corso superiore di specializzazione organizzato, nel gennaio 2001, dall'Ordine dei Geologi della Toscana e patrocinato dal Ministero dell'Industria e infine, nel maggio 2003, alla XXXV Settimana di Studi dell'Istituto Internazionale di Storia Economica F. Datini.
Al 2002 risalgono i primi contatti con Claudia Giorgetti che per conto del Centro Elaborazione Dati del Comune di Prato gestisce il gruppo di lavoro dell'Unità Operativa Rete Civica Po-Net che ha lavorato alla sistemazione del programma su piattaforema GIS: un nuovo ambiente per I Segni del Territorio e ...un nuovo mondo per il curatore! Di questo ne hanno fatto le spese, oltre la stessa Giorgetti, Flavio Casadei Della Chiesa che ha strutturato il riadattamento del data base e si è occupato della realizzazione di tutta la parte dinamica del sito, Linda Denti e Vanessa Postiferi che si sono occupate della parte relativa ad help e pagine statiche e Valentino Bianco che si è occupato della veste grafica. Nel contempo si riaffacciava anche Francesco Pacini per la realizzazione della mappa interattiva.
La terza release è stata presentata al 4th International Workshop Digital Approaches on Cartographic Heritages (Venezia 2009). L'anno successivo, con l'impegno dell'ing. Alessandro Radaelli (responsabile del Sistema Informativo Territoriale del Comune di Prato) e di Mattia Gennari, si è iniziato a lavorare alla quarta release, adesso on line. Di tutti (per adesso!) costoro sono sinceramente debitore.